La censura di Youtube: non tutto è come sembra. Già, perché, è sempre bene andare oltre le apparenze. Ne abbiamo parlato a Stampa & Omissis oggi, ma prima ancora, nel comunicato di Movimento Roosevelt.
Alla voce “News” del sito troviamo un articolo di assoluto interesse dedicato alla situazione attuale sulla libertà di parola che ci riconduce agli accordi che il governo italiano ha fatto con la piattaforma Youtube in merito alle direttive sanitarie nazionali. Ricordiamo che la stessa è il secondo motore di ricerca dopo Google, che a sua volta ne detiene in parte la proprietà. Cosa accade a seguito di questi accordi? La risposta è: la censura alla libera informazione.
Riportiamo testualmente quanto descritto nel comunicato di Movimento Roosevelt.
YouTube oscura i medici che chiedono cure precoci. Il Movimento Roosevelt: il virus batte ogni record, nemmeno le Br erano arrivate a tanto
Rimosso un video di MRTV con i sanitari in piazza a Roma. Roberto Hechich: censura mai vista nemmeno al tempo dei tentati golpe, cancellati diritti garantiti dalla Costituzione. Appello al governo: fate in modo che YouTube “restituisca” quel video
La mano dei censori colpisce ancora: YouTube ha rimosso il video girato il 7 maggio a Roma da MRTV, la web-tv del Movimento Roosevelt, tra i medici in piazza per chiedere l’accesso alle cure domiciliari precoci contro il Covid. A intervistare i sanitari (tutti con mascherina) la giornalista Monica Soldano, attivista di primo piano del Movimento Roosevelt ed esponente dell’Ordine dei Giornalisti. «La manifestazione era stata regolarmente autorizzata dalla Prefettura: non si negava affatto la pericolosità del virus, ma si criticava la “vigile attesa” e si invocava la necessità di introdurre finalmente terapie tempestive, per curare i malati direttamente a casa, alla comparsa dei primi sintomi».
Protesta Roberto Hechich, dirigente del Movimento Roosevelt: «Ricordiamo a YouTube e al ministero della salute che il web è pubblico, demaniale: chi usufruisce della Rete deve sottostare alle leggi dello Stato e alla Costituzione». Invece, YouTube «fa quello che il governo indica, indirettamente, in base ai protocolli stilati». E così, «il cittadino che osa esprimere pacatamente la propria opinione, scientificamente suffragata da esperti, è trattato come pericoloso sovversivo, o peggio». Aggiunge Hechich: «Nemmeno durante gli “anni di piombo” e dei mancati golpe (un periodo che avrebbe dovuto essere molto più pericoloso, per la tenuta democratica) si era arrivati a restringere i diritti come oggi, e il coprifuoco ne è un esempio eclatante. E mai ci saremmo aspettati che proprio le istituzioni liberamente elette fossero in prima fila in questo restringimento, infinitamente meno giustificabile di allora».
Il Movimento Roosevelt ribadisce che, nel suo video, non ha diffuso “fake news” e non ha istigato alla violenza, né si è sostituito ai medici consigliando cure pericolose. «Non siamo No-Vax, non abbiamo negato l’esistenza del virus: semplicemente, abbiamo pubblicato un video dove i medici richiamavano il diritto di cura domiciliare per il Covid, superando l’attuale protocollo (solo palliativo) che ancora propone la “vigile attesa” e un farmaco come la Tachipirina, che non è certo un antinfiammatorio». Il diritto alle cure – ricorda Hechich – è contemplato nell’articolo 32 della Costituzione. «Quelli presenti a Roma non erano dei medici visionari: sempre più esponenti scientifici autorevoli, a livello mondiale, spiegano che le cure precoci sono spesso decisive, per evitare l’aggravarsi delle condizioni dei pazienti». Peccato che sia stato lo stesso ministro della salute, Roberto Speranza, a chiedere al Consiglio di Stato di bloccare le cure precoci.
«Guardiamo esterrefatti ai colpi sferrati alla Costituzione», dice Hechich. «Nel dopoguerra, la popolazione sarebbe scesa nelle piazze in massa, per difenderla». Analoga condanna per il ricorso al Tso, a scuola, contro lo studente marchigiano refrattario all’uso della mascherina in classe. «Basaglia si rivolterebbe nella tomba: era l’Urss di Breznev a mandare al manicomio i dissidenti politici». Insiste Hechich: «Se plaudiamo ai metodi “cinesi” contro la pandemia, con che coraggio poi possiamo criticare l’autocrazia in certi paesi, dal momento che anche noi ci mettiamo su quella stessa strada?».
Un appello: «Chiediamo a tutti i cittadini, alle parti sociali, alle associazioni e ai partiti che hanno ancora a cuore i diritti e la democrazia di appoggiarci, nella richiesta – non a YouTube, ma al governo stesso – di ripristinare la visione del nostro filmato e soprattutto La Costituzione, il bene più prezioso che possiede un paese libero, civile e democratico. Fate rimettere quel filmato su YouTube, in nome della libertà di pensiero e della democrazia italiana».
(Il video è ora visibile sul canale Telegram del Movimento Roosevelt, https://t.me/MRTVitalia/182, e sul canale MR di Twich).