Essere liberi è possedere se stessi.
Un cittadino sovrano è innanzitutto un Uomo libero e una cittadina sovrana è una Donna libera. La libertà è uno stato dell’essere che indica il possesso completo di se stessi, richiamando il concetto di integrità. Essere liberi è essere integri, coerenti, disporre di sé e del proprio apparato psicofisico.
L’etimologia ci indica che libertà non è un concetto astratto, ma una concretezza quotidiana, una realtà manifesta e tangibile, una percezione sensoriale acquisita. Libero è chi ha facoltà di fare da sé, secondo suo senno, è privo di padrone e riferisce anche a godimento. Infatti, si rifà all’idea di libito, da libere, che tra le varie accezioni indica quella di aver talento.
Il talento si sviluppa quando nessun legame esiste; niente dipendenze, niente condizionamenti, nessuna credenza depotenziante appartiene dunque a chi è libero.
Ma il talento è pure un onere, un peso che può essere portato solo da chi è libero, poiché anche un solo legame, renderebbe impossibile sostenerlo. Ogni cittadino sovrano ha diritto e dovere di mettere i propri talenti (e beni) a servizio di altri, ma solo quando viene da una integra e coerente decisione, quando questo individuo è pronto e in riferimento alle quantità che gli sono consone.
Ogni persona dotata di libertà diviene pericolosa per chi è immerso nella vita dell’ego e dei piaceri di hyle, per chi ignora l’esistenza di pneuma. Ma l’uomo è hyle, psiche e pneuma; solo con questa totale consapevolezza ottiene la libertà. Ma il pericolo è reale, la paura è una scelta. Chi è libero conosce e riconosce il pericolo, ma sceglie il coraggio alla paura poiché possiede la totale comprensione che il pericolo è solo una delle tante prove che l’esistenza pone in essere.
Costituzione Italiana e macchina biologica
L’articolo 13 della Costituzione Italiana esordisce con: La libertà personale è inviolabile. Ma come disse Benedetto Croce: La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Essere liberi e possedere se stessi significa garantire a chiunque la medesima esistenza. Giungere a ciò è indice di elevata coscienza, quella coscienza che appartiene al reale cittadino sovrano.
Essere libero è vivere, non soltanto esistere come sostanza all’interno di una macchina biologica. Vita e libertà sono sinonimi. Il cittadino sovrano vive, il cittadino schiavo sopravvive e non con intendimento di neri beni materiali e denari, ma inteso qui come scelte quotidiane di esperire secondo la propria natura. Essere liberi è aver sciolto i legami dei condizionamenti altrui, delle credenze che appartengono ad altri individui.
Essere liberi è tutt’altro che imporre e convincere altri che il proprio pensiero e modo di vivere sia il migliore: anche questa è schiavitù da un delirio di onnipotenza mascherato da bene supremo.
Essere liberi è possedere se stessi, dominare i propri demoni, mai allentare la guardia, mai abbassare lo sguardo. Non è libero chi conosce, ma chi pratica; non è sveglio chi ha aperto gli occhi, ma chi ha una visione chiara; non vive chi respira, ma chi trasforma quel respiro in obiettivi.
Articolo di Serena Pattaro
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