El veneto, el diaeto, xe ‘na lengua romai poco doparà… l’italiàn ga ciapà el predominio… Giusto, da ‘na parte, parchè i putei ga da studiare a lengua del Paese nel modo che a vien messa sui libri, ma me piasaria tanto che i maestri fusse quei de ‘na volta, che i te insegnava sì ‘a gramatica, ma se i gheva da rimproverarte i te sigava: “àseno!!! vuto stare tento? Varda che ciamo to’ pare!”. Quando “el pare” gera l’autorità assoluta e “ ‘a mare” quea che mediava!
Altri tempi
Altri tempi, sì, tempi orrendi per certi versi: povertà, ignoranza, pellagra, e soggezione al potere, sia politico che religioso. Ma tempi onesti di lavoro, di pensiero, di comprensione, di solidarietà e di divertimento fatti di piccole cose… quelle piccole cose che adesso divertono sui social, ma che hanno fatto la storia del Veneto, la “sacrestia” d’Italia, ma anche l’ “osteria” d’Italia.
La lingua veneta va riscoperta, e sorprende sempre; termini per i Veneti usuali (anche se molti ormai dimenticati e in disuso) derivano da lingue europee (e non), da espressioni medievali, e addirittura hanno sorprendenti analogie con altri dialetti nazionali.
Testi da consultare
Queste due “bibbie” della lingua veneta sono uno strumento indispensabile per chi vuole portare avanti, a livello culturale, sociale, teatrale la nostra magnifica parlata, musicale, amata in tutta la penisola, e comprensibile ai più (prova ne siano gli scambi culturali fra compagnie teatrali amatoriali che recitano in vernacolo).
La cultura dialettale veneta viene quindi salvata grazie al meraviglioso, appassionato e indispensabile contributo delle compagini “amatoriali”, e qui si apre una parentesi doverosa: qual è la differenza fra amatoriale e dilettante in scena?
L’esperienza della F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatoriale), sezione Veneto (la realtà più importante a livello Nazionale) insegna che il dilettante si limita a mettere in scena un testo teatrale, mentre l’amatoriale si impegna a studiare per poter realizzare spettacoli sempre migliori. In sostanza, la differenza è “diletto” contro “passione”.
E ricordiamoci sempre: “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma nulla è falso” (cit. Gigi Proietti)
Nel prossimo articolo verrà proposto un mini-vocabolario con i termini più curiosi, la loro origine e modi di dire a loro collegati!
Spetè qualche dì, che rivemo!
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Articolo di Nadia Scorzin
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