«Creazione e comunicazione sono sinonimi. Dio ha creato ogni mente comunicando ad essa la sua Mente, rendendola così per sempre come un canale per la ricezione della Sua Mente e della Sua Volontà», Un Corso in Miracoli.
Il peccato più grande di un essere umano è rispondere meccanicamente piuttosto di ascoltare ciò che l’interlocutore sta pronunciando.
Nell’era dell’attenzione si rivela sempre più importante l’ascolto e la selezione delle parole. I disturbi generano radici nell’infanzia. È un’informazione divulgata ovunque ormai da tanti anni. I bambini sviluppano e creano la loro vita attraverso la comunicazione in cui sono immersi.
Gli atteggiamenti compulsivi, le dipendenze, sono l’espressione di una ricerca di se stessi persa durante l’età infantile. Queste persone ritrovano nella modalità distruttiva, apparentemente costruttiva, se stessi, il loro vero Io, la libertà di esprimersi per ciò che sono.
Tutto ciò che fluisce verso l’esterno di noi stessi, ossia il mondo dei cinque sensi, è la pura espressione del linguaggio. Esso ti collega a tutti gli esseri umani, è il legame sottile che permette la comunicazione, ossia di dirigersi verso un’azione comune, verso lo scopo della comunità, che può essere la famiglia, l’azienda, il cotesto sociale in cui vivi, il gruppo religioso, una squadra sportiva, una classe scolastica; la comunità è tutto ciò che comporta uno scopo comune.
La parola è l’energia che permette di espandere l’essere, la vera essenza del mondo materiale.
Ecco l’intervista di Giorgio Stocco alla rooseveltiana Serena Pattaro.
Articolo di Redazione di TrivenetoBlog Movimento Roosevelt
Guarda anche l’intervista di Giorgio Stocco a Roberto Hechich cliccando qui.
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