“Potrebbe essere opportuno cominciare a delineare una “geopolitica della mente”, intesa come il campo di battaglia dove si sta svolgendo la lotta per il potere, in modo da esercitare il dominio definitivo sulle persone e sulle nazioni, poiché oltre il controllo della mente non può esserci altro. (Mario Caligiuri)
E allora come vincere questa battaglia e non divenire terreno di scontro? Tentando di capire i meccanismi con cui si tenta di penetrare, invadere e occupare la nostra mente condizionando le nostre reazioni.
Ne parla Roberto Hechich in questo video.
La comunicazione esprime il messaggio di un’azione verso un unico obiettivo condiviso. Può avvenire attraverso la manipolazione oppure con l’influenza.
La manipolazione è un modo subdolo di ottenere il consenso generando problemi e bisogni e convincendo chi legge o ascolta che il problema sarà risolto solamente da un ente superiore creato ad hoc; lo stesso vale per la soddisfazione del bisogno indotto.
L’influenza è la libera scelta di lasciar fluire quel messaggio all’interno perché riconosciuto veritiero dalle proprie cellule.
Ne parla Serena Pattaro in questo video di Parole, simboli e idee.
Propaganda
Un altro aspetto importante è la differenza tra informazione, disinformazione e controinformazione. Questi termini sono utilizzati spesso in contesti diversi dal loro reale significato e proprio per questo atti a generare volutamente o inconsciamente confusione mentale.
Il caos mentale ha lo scopo di indurre le persone a un mancato discernimento tra verità e falsità.
La propaganda è definita così dal vocabolario Treccani:
Azione che tende a influire sull’opinione pubblica e i mezzi con cui viene svolta. È un tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto. La p. utilizza tecniche comunicative che richiedono competenze professionali, nonché l’accesso a mezzi di comunicazione di vario tipo, in particolare ai mass media, e implicano un certo grado di occultamento, manipolazione, selettività rispetto alla verità. I messaggi possono arrivare a implicare diversi gradi di coercizione o di minaccia, possono far leva sulla paura o appellarsi ad aspirazioni positive.
Rientrano nella p. alcune forme di comunicazione pubblica istituzionalizzata come l’attività di pubbliche relazioni di organi governativi, grandi imprese e altre istituzioni, le campagne politiche, le campagne di pubblica informazione. Assai più forte che nell’antichità (che pure non la ignorava), la necessità della p. si è affermata in tempi recenti, in relazione con la sempre maggiore partecipazione delle masse e con il riconoscimento dell’opinione pubblica come forza agente nella storia.
Approfondisci con questi ulteriori contenuti di MRTV:
L’era della propaganda – Informazione Contro-informazione Dis-informazione – Rooseveltpedia N.16 Disinformazione e Controinformazione
Leggi anche questo articolo.
Articolo di Serena Pattaro
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